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La Basilicata, i luoghi della narrazione

"Sono figlio della terra e del cielo stellato" dicevano, più di duemila e cinquecento anni fa, a Metaponto, gli allievi di Pitagora all'ombra delle Tavole Palatine, alla ricerca dell'armonia con l'universo. Negli stessi luoghi, accolti dai templi di Hera e di Apollo, come se il tempo non fosse mai passato, arriva ancora l'eco delle parole del grande matematico. Nel Museo di Metaponto, come in quello di Policoro e come in tutti i luoghi dove sono depositati gli antichissimi semi della nostra storia ritornano alla vita Greci, Romani, i primissimi popoli che hanno abitato la nostra regione... vai
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Il luogo dell'unità

La Basilicata di oggi chiede di essere interpetrata alla luce della sua storia trimillenaria tutta intera, nella quale fa risiedere la sua identità, nella mutevolezza delle vicende e nella alternanza di luci ed ombre, di miserie e di grandezze che la caratterizzano; e riconosce la causa della durata e della continuità di questa storia nella indomita ricerca della libertà, nel nobilissimo contesto dei popoli e delle vicende della intera nazione italiana... vai
Al 1860 finisce un’epoca, un’altra incomincia, erompe un nuovo ordine di cose, che investe, agita e trasforma la società nella pienezza della sua vita: si apre un nuovo periodo di storia, che succede, ma non continua il periodo precedente
Giacomo Racioppi
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Il luogo del furore e del poeta ingegnere

C'è più di una ragione che spinge alla scelta di Leonardo Sinisgalli come personaggio-simbolo della Basilicata nelle celebrazioni dell'Unità d'Italia.
Questo ruolo non so se il poeta-ingegnere l'avrebbe accettato sino in fondo, lui che amava lasciarsi attraversare dal demone della contraddizione e, come ogni buon lucano, da quello dell'insoddisfazione.
Sostenne che doveva andarsene, perché "quaggiù la terra [aveva] dato tutti i suoi frutti"; giustificava così la sua scelta di esule. Ma in questo migrare con approdo negli anni Trenta a Milano, capitale morale nell'altra Italia, portava dentro di sé risorse inesauribili che avrebbero alimentato la vena creativa e una potente azione di svecchiamento della cultura italiana nella sede di più alta rappresentatività. vai
Ha ragione Sinisgalli quando dice che "il lucano è perseguitato dal demone della insoddisfazione. Parlate con un contadino, con un pastore, con un vignaiolo, con un artigiano. Parlategli del suo lavoro. Vi risponderà che aveva in mente un'altra cosa, una cosa diversa. La farà un'altra volta". Forse anche per questo sanno fornire mani per portare pesi, per avere cura dei dettagli, per ricercare la perfezione e per accogliere persone ma anche idee nuove da realizzare. Tutto fa della Basilicata una terra preservata come un giardino ancora segreto che vuole lasciarsi scoprire a poco a poco... vai
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Il luogo dell'eleganza e dell'eccellenza

A Sinisgalli le Muse apparvero per la prima volta su una collina, intente "a mangiare ghiande e coccole" "Meravigliato il mio cuore/chiesi al mio cuore meravigliato/ io dissi al mio cuore la meraviglia".
Accade pressappoco così davanti alle bellezze straripanti delle centinaia di grotte, delle case scavate, delle mura che narrano di donne, di uomini e di bambini cullati nelle nache sospese nell'aria, delle gradinate e dei vicoletti, delle chiese e dei campanili, degli archi e dei ballatoi, degli orti e delle terrazze, delle case ammassate, dei palazzi eleganti di Matera. Una città che è una nube di case, di piazze, di convivi, di abbassamenti del tufo, tutte rianimate dall'uomo e rimesse al centro di ogni possibile sguardo, di ogni possibile stupore, di ogni possibile sospiro. vai

Il luogo della narrazione del futuro

E' nella contraddizione che si slancia il futuro. Sinisgalli lo indica quando sostiene che la mancata relazione tra arte e tecnica sia una perdita per entrambe e anche per le persone e quando coltivando la modernità e, allo stesso tempo, mantenendo fermissimi i legami con la sua Montemurro traccia una strada nuova e ricca di futuro. "Mi pareva di avere due teste, due cervelli, come certi granchi che si nascondono sotto le pietre" E' sempre Sinisgalli che raccomanda di farsi trattenere dalla realtà e, allo stesso tempo, di farsi attrarre dalla arditezza della visione, perché questa è la strada per vivere con pienezza la modernità... vai
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Il luogo dell'immagine

“Quando vedi la Basilicata vedi campi vigneti, bellissimi paesaggi. Vedi la terra come doveva essere.” [Francis Ford Coppola]
La Basilicata è stata fotografata da scrittori, fotografi e registi di tutto il mondo. Negli anni 30, cominciò Giovannino Guareschi a ritrarre in immagini la sua vita militare lucana tra Potenza e Melfi. Nei primi anni cinquanta arrivò Henri Cartier-Bresson che ritornò in Basilicata nel 72 per lasciarci attraverso gli scatti le trasformazioni di un ventennio di storia lucana. Con lui vanno ricordati anche i fotografi David Seymour e Joseph Koudelka. vai
 
Introduzione

 

Presentazione
Giubilei Cronistoria
Personaggio
Regione Architettura
Diversità Immagine