Il luogo della narrazione del futuro
E' nella contraddizione che si slancia il futuro. Sinisgalli lo indica quando sostiene che la mancata relazione tra arte e tecnica
sia una perdita per entrambe e anche per le persone e quando coltivando la modernità e, allo stesso tempo, mantenendo fermissimi
i legami con la sua Montemurro traccia una strada nuova e ricca di futuro. “Mi pareva di avere due teste, due cervelli, come certi
granchi che si nascondono sotto le pietre” E' sempre Sinisgalli che raccomanda di farsi trattenere dalla realtà e, allo stesso
tempo, di farsi attrarre dalla arditezza della visione, perché questa è la strada per vivere con pienezza la modernità.
Serve un nuovo umanesimo per intrecciare radici e futuro e accorciare il tempo doloroso della distanza.
Ciò è possibile in Basilicata. L'essere in pochi, il conoscersi, è la grande opportunità per sperimentare l"innovazione aperta",
quella che solo la prossimità tra le persone può generare. La prossimità permette una rete di collaborazioni e di conoscenze,
di scambi e di integrazione tra l'impresa e il territorio, i posti dove risiede il sapere. A questo modo il futuro si accomoda più
facilmente in un luogo dove è possibile aggregare competenze e ricerca per avventurarsi dietro idee nuove.
E' così che cresce,
circola e prende valore il capitale intellettuale. E' la condizione della Basilicata laboratorio che si attrezza per trattenere
e per attrarre cervelli, saperi - risorse mobili per lo sviluppo - per investire su di essi secondo strategie di crescita di lungo
periodo, per dare organicità alle politiche giovanili, per stimolare e mantenere alto l'entusiasmo generazionale: le migliori
condizioni di sviluppo e di proposta del territorio. E' la nuova responsabilità delle classi dirigenti che coincide con il compito
dello sviluppo il quale si alimenta di ragione e passione, di istinto e programmazione, di capacità di visione e di rischio sulle
cose buone. In questo senso ha più valore ed è naturalmente innovativa la narrazione delle politiche sull'energia, sull'utilizzo
di risorse come il petrolio che si estrae preservando l'ambiente, come l'acqua fonte di inesauribile vita, come il patrimonio
culturale, la ricchezza più singolare.
Da qui le attrazioni si moltiplicano: il turismo a più voci, l'agricoltura di qualità e
delle produzioni locali e l'impresa quando rispetta le vocazioni del territorio. Tutto si rinnova in un intreccio virtuoso con
la Regione e le comunità locali per presentarsi al mondo. In tutto questo il laboratorio Basilicata riserva uno spazio sempre
più grande alle idee di produzione delle tecnologie di nuova generazione, all'arditezza della scienza che fa guardare lo spazio
e da li la terra per osservarne i movimenti, difendersi dalle calamità e rispettare il territorio.
E' un clima che si costruisce con il convincimento che la Basilicata e il Mezzogiorno possono trovare la loro possibilità di
rivincita e proporsi come luoghi di sperimentazioni e di nuovi apporti creativi per il Paese.
Da qui si può credere a Sinisgalli quando scrive "Non pensate che nei cristalli la natura non si esprima in versi?" e stare più
facilmente dalla parte della fiducia e della speranza.