Il luogo dell'eleganza e dell'eccellenza
Il luogo dei segni
A Sinisgalli le Muse apparvero per la prima volta su una collina, intente "a mangiare ghiande e coccole" "Meravigliato il mio cuore/chiesi al mio cuore meravigliato/ io dissi
al mio cuore la meraviglia".
Accade pressappoco così davanti alle bellezze straripanti delle centinaia di grotte, delle case scavate, delle mura che narrano di donne, di uomini e di bambini cullati
nelle nache sospese nell'aria, delle gradinate e dei vicoletti, delle chiese e dei campanili, degli archi e dei ballatoi, degli orti e delle terrazze, delle case ammassate, dei
palazzi eleganti di Matera. Una città che è una nube di case, di piazze, di convivi, di abbassamenti del tufo, tutte rianimate dall'uomo e rimesse al centro di ogni
possibile sguardo, di ogni possibile stupore, di ogni possibile sospiro. Dal passato lì risorgono le animosità, i vocii, le alzate all'alba, il cuore antico che solo
le civiltà riescono a mantenere, pronti per nuove vite dettate dalla musica, dai respiri di creatività che solo i giovani possono respirare.
E così dalla città ripresa attorno ai suoi Sassi si prosegue per nuovi luoghi di cultura, di arte e di design.
Per dirla con Sinisgalli tutto è poesia e disegno anche quando litigano perché "la poesia pretende l'amore assoluto.... Il disegno no, è confortante, amico, ti aiuta".
Lo stesso disegno che accoglie ogni mattina, in tutti i momenti, chiunque entri nella città attraverso il Ponte Musumeci, disegno di archi sinuosi, eleganti, arditi.
Lo stesso disegno ti fa salire scale che ora si percorrono da sole e che da tutti i lati fanno accomodare la gente nelle piazzette e nei salotti della strada dell'incontro di tutti.
È Potenza, il capoluogo più alto d'Italia, strade strette, i portoni che nascondono i cortili della vita raggiunti dalle scale. È Basilicata.