Il luogo dell'unità
La Basilicata di oggi chiede di essere interpetrata alla luce della sua storia trimillenaria tutta intera, nella quale fa
risiedere la sua identità, nella mutevolezza delle vicende e nella alternanza di luci ed ombre, di miserie e di grandezze
che la caratterizzano; e riconosce la causa della durata e della continuità di questa storia nella indomita ricerca della
libertà, nel nobilissimo contesto dei popoli e delle vicende della intera nazione italiana.
IL GIUBILEO DEL 1911
Nella mostra del 1911, la Provincia di Basilicata assegna alla sua sezione il tema della storia delle tradizioni popolari, scelto
con sapienza, per leggere l'anima di un popolo non protagonista, ma relegato ai margini della storia dalla inaccessibilità
del suo territorio, ma non prono alle inclemenze della natura e del fato e munito d'una sua gentilezza distillata dal rapporto con
la realtà, con lo scorrere del tempo, con l'incalzare dei popoli confinanti più ricchi e più forti. La cultura
del popolo lucano era la somma delle sue tradizioni ed il segno della non soccombenza era nella vitalità ed evolutività
di quelle tradizioni. Questo popolo,collocato su un suolo sacro al terremoto ed alla malaria, vince la sua sfida con questo suolo e
consegna la sua progenie forte e mite ad un futuro di intraprese generose. Donde il sangue versato per la Patria e i nobili ingegni
e le virtù civili.
IL GIUBILEO DEL 1961
..."La Lucania ha celebrato in ogni angolo del suo territorio le epiche gesta dei padri che furono gli artefici dell'unità d'Italia e
partecipa alla mostra di Torino portando in questa città che fu il cuore della storia dell'Italia libera ed indipendente, la sua
fedeltà agli ideali di civiltà e di progresso del risorgimento, il culto delle patrie tradizioni e la sua volontà di continuare a
rappresentare, nella grande famiglia unitaria, una felice indispensabile componente di un generale progresso". (V.Verrastro)
Della
mostra di Torino è cifra il progresso come culmine del divenire storico di cui si dà prova di avvertita coscienza sia con la logica
delle cose esposte (la costruzione della diga del Pertusillo, che infrenando acque impetuose e disordinate, sarà fonte di fecondità
ed energia), sia con il vigore delle argomentazioni addotte. Fervono le opere, nascono le industrie, l'agricoltura scuote il giogo
dell'arretratezza. Sullo sfondo il grande pannello di Carlo Levi, quasi a definire l'orizzonte dolente e primitivo da cui il popolo
lucano è partito nella sua corsa verso la modernità: le madri aduste, i bimbi smagriti, la nobile figura di Rocco Scotellaro, il Sindaco
rosso che incita al riscatto e, a dispetto del dolore imperante, una luminosa pietas.